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La Società oggi
 
 


Ricordo di Sebastiano Amato

 

di Sebastiano Grimaldi

 

  

 


Ieri i suoi alunni hanno salutato il Professore Amato.

Lo hanno salutato nel suo Liceo, dove è stata allestita la camera ardente con un moto spontaneo dei ragazzi, non più ragazzi, del Gargallo. È stato un momento di grande mestizia, ma le mura del Liceo, della Sua casa, della nostra casa, sono riuscite anche se per brevi momenti a trasformare il momento di lutto in un sorriso nostalgico, in un bel ricordo, in un clima suggestivo e per certi aspetti surreale di ininterrotta familiarità con le cose e con le persone. Siamo tornati per un attimo ad essere solo i suoi alunni, come se fra oggi ed allora non ci fossero in mezzo venti, trenta, quarant'anni. E lo abbiamo accompagnato per l'ultima volta fuori da quelle mura antiche ed amate, di cui tutti i suoi alunni siamo stati figli.
Il profilo dell'educatore, che rischia di spingere le mie parole verso una deriva di emozioni che eviterò, è uno dei tratti del Professore Amato che più profondamente hanno segnato il tessuto della nostra comunità cittadina: per tre generazioni di studenti del prestigioso liceo classico di questa città Egli è stato maestro finissimo di cultura classica, dal tratto autorevole e ironico, sapientemente adagiato tra la fermezza pedagogica e la generosa benevolenza di chi, nell'educare, non cerca improbabili autocompiacimenti ma il desiderio di ben seminare sapendo guardare lontano.
Ma non solo educatore. Il Professore Amato è stato uno studioso profondissimo, raffinato filologo, traduttore di classici, cultore attento della storia antica, ma anche curatore di traduzioni letterarie dal greco moderno, studioso di storia militare. I suoi scritti, per serietà scientifica, per arguzia di interpretazione, per la capacità di proiettare la luce della storia sulla lettura del presente, rappresentano una patrimonio di cui questa città che Egli amava può fregiarsi, come omaggio alla stessa reso da uno dei suoi più valenti figli di questi ultimi decenni.
E oggi infatti è veramente oggi più povera questa città. E non è il solito dire. Non è facile che una comunità dalle modeste dimensioni come la nostra generi profili così elevati di ingegno e di cultura: nello scenario cittadino, così lontano dai fasti dell'antico tempo da lui tanto amato, è stata una presenza tangibile di intellettuale serio, infaticabile divulgatore di classicità ma anche osservatore attento delle cose attuali, da lui sempre decifrate con quella straordinaria sapienza che sempre deriva dalla profonda conoscenza della storia.
È stato in questa città quello che, con un'espressione gergale quanto mai appropriata, si definisce "un'Istituzione". Una di quelle presenze rassicuranti ed autorevoli che ti danno conforto e che dai per scontata: il Professore Amato c'era; in un tavolo di riflessioni, in un contesto di studio, in un'occasione di approfondimento culturale sapevi che potevi affidarti al suo contributo, elargito sempre con eleganza, ironia e straordinaria erudizione.
Il trascorrere degli anni non ha fiaccato mai questa solidissima dimensione esistenziale: Egli viveva della cultura e dello studio, non poteva rinunciare a respirare il suo mondo intellettuale, in una terra che, come poche altre, gli offriva infiniti spunti per studiare le tracce del passato. E fino agli ultimi giorni, discutere con lui ha significato discutere di quanto aveva appena corretto, rivisto, di quanto aveva fretta di pubblicare.
Dei suoi moltissimi lavori, di cui due ancora in fase di stampa, ci limitiamo a ricordare la monumentale e densissima opera sulla seconda spedizione di Atene contro Siracusa, un lavoro di livello scientifico che colloca il Prof. Amato in una dimensione di studioso nazionale se non internazionale. Un lavoro ancora una volta frutto dell'amore per questa terra per il quale questa comunità, nella sua espressione politica e amministrativa, siamo certi che renderà il giusto riconoscimento al Professore Amato.
Negli ultimi dieci anni Egli ha dedicato la sua vita senza soste e senza risparmio alcuno di energie alla Società Siracusana di Storia Patria, di cui è stato Presidente per dieci anni, fino all'inizio di questa estate. Anche a questa storica istituzione culturale il Prof. Amato ha dato il meglio di sè e chi fra noi anche in questo contesto ha avuto la fortuna di frequentarlo ha potuto cogliere la coerenza di un percorso di vita che, dai banchi del liceo, dal ruolo dell'educatore si andava sempre con maggiore autorevolezza completando, nella dimensione culturale della città, in quello di un mentore, di un guardiano, di un imprescindibile faro.
Affidiamo ai suoi affetti più cari, ai suoi familiari, alla moglie Rossella, ai figli Luigi ed Alessandro il ricordo più intimo del marito e del padre, e ai familiari tutti noi ci stringiamo in un affettuoso abbraccio. Affidiamo ai suoi colleghi, ai suoi amici, alle persone che lo stimavano la custodia del ricordo dello studioso e dell'educatore. Affidiamo alla città di onorarne la memoria come è doveroso per un suo illustre figlio nella certezza che Egli già percorre i Campi Elisi, dove dimorano, per citare i suoi amati classici, "coloro che coltivarono la vita attraverso le arti e che si resero degni di memoria beneficando gli altri" …
Dunque, Professore, grazie di tutto
                                                                               Sebastiano Grimaldi
                                                              della Società Siracusana di Storia Patria         


Siracusa, Chiesa di San Paolo Apostolo, il 13 settembre 2021

 
 

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